Novellara, 05 Luglio 2023
La gestione dei rifiuti a Leonia, la città invisibile
Molte scrittrici e scrittori hanno raccontato il rapporto che il nostro mondo ha con i rifiuti e la loro gestione. Con la stagione estiva alle porte, Sabar vi consiglia una lettura a tema da portare sotto l’ombrellone, per rilassarsi e riflettere.
Le città invisibili di Italo Calvino (1923-1985), pubblicato nel 1972, descrive, tra le altre, la città immaginaria di Leonia e si concentra su un tema controverso e difficile: il conflitto esistente tra la corsa al consumismo sfrenato della società contemporanea e le spinte verso una vita più leggera e sostenibile presenti nell’animo dell’autore (e di molti di noi).
Come nasce l’idea?
Il libro nasce da un lungo periodo di riflessioni di Calvino che, collezionando anno dopo anno pagine sparse, ha poi deciso di dare a Le città invisibili la forma di un dialogo immaginario tra l’esploratore Marco Polo e l’imperatore dei Tartari Kublai Khan.
Leonia, la “città continua”
Uno dei capitoli del libro descrive la città immaginaria di Leonia:
“La città di Leonia rifà sé stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall’ultimo modello d’apparecchio.”
L’autore porta le cattive abitudini della nostra società all’estremo: il rapporto con il consumo, la cultura dell’usa-e-getta, la necessità di possedere sempre l’ultimo modello di device tecnologico, l’inconsapevolezza del valore delle cose e dello sfruttamento che spesso nascondono, sono aspetti messi sotto la lente di ingrandimento ed esagerati a Leonia, la città in cui un oggetto dura solo un giorno, per diventare subito rifiuto:
“Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti di Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo i tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose di ogni giorno che vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove.”
Leonia è una città “continua”: confina infatti con altre città che, come lei, rischiano di rimanere sommerse dai propri rifiuti, gettati con leggerezza e malsana soddisfazione, diventati muraglie, montagne insormontabili a rischio frane, città che lottano per sovrapporre i propri rifiuti a quelli delle altre, esempio tangibile della superficialità e della pericolosità del consumo sfrenato.
Come uscire dal circuito dell’iper-consumo?
La riduzione dei rifiuti è un tema assai complesso perché il contributo dei singoli, seppur importantissimo, non è sufficiente. L’impegno deve essere profuso anche dalle grandi aziende, perché operino scelte diverse nelle loro produzioni; scelte che, purtroppo, il singolo cittadino non ha sempre la possibilità di compiere al momento dell’acquisto.
Puoi aiutarci ad evitare che le nostre città diventino come Leonia! Diffondi la tua consapevolezza sulle scelte corrette e… buona lettura!