Novellara, 04 Novembre 2022
In Italia, solo il 5% degli olii esausti viene riciclato (Fonte: rapporto Scusa, mi ricicli l’olio? di Economiacircolare.com e Junker App). Perché? Il principale motivo è la frammentaria informazione che arriva ai cittadini. È un peccato, perché i singoli possono davvero fare la differenza!
Delle 290 mila tonnellate di oli vegetali esausti prodotti in Italia ogni anno, ben 166 mila tonnellate (62%) derivano da attività domestiche; “solo” 94 mila tonnellate (38%) derivano dai settori professionali (industria, ristorazione e artigianato; fonte: CONOE Annual Report 2018; RenOils), che però hanno il corretto smaltimento come obbligo di legge.
Didascalia: Rapporto Scusa, mi ricicli l’olio? di Economiacircolare.com e Junker App, dai dati CONOE e RenOils
Considerati i numeri, la consapevolezza dei singoli può incidere sensibilmente sulla riduzione di questo rifiuto/risorsa.
Conosciamoci, sono un olio esausto
Gli oli esausti sono il prodotto derivato dal surriscaldamento o combustione di diverse tipologie di olio che, una volta utilizzati, modificano la loro composizione chimica. Esistono tre tipologie di olii esausti: olio minerale, olio vegetale e olio animale. L’olio minerale è costituito da idrocarburi pesanti derivati dal petrolio; l’olio vegetale deriva dagli oli di semi e frutta e l’olio animale è costituito da grassi animali (lardo, strutto).
Se sullo smaltimento degli oli minerali sono coinvolte maggiormente le imprese, gli oli vegetali e animali, altrettanto pericolosi per l’ambiente, sono un rifiuto molto comune nelle nostre case, basti pensare al residuo che resta nelle lattine di tonno.
Pericolo fluido
Vi sono alcune regole d’oro per evitare il gravissimo danno ambientale da oli esausti. Qualsiasi sia la tipologia di olio che dovete smaltire, non versatelo nel terreno, nello scarico del lavandino o nel WC. Allo stesso modo, non è possibile assorbirlo con la carta e gettarlo nella raccolta differenziata organica.
Perché sono così dannosi?
Gli oli inquinano irreparabilmente le falde acquifere – e di conseguenza laghi, fiumi, mare – impedendo all’acqua di ossigenarsi e uccidendo i viventi in essa presenti. Inoltre, creano una pellicola nel terreno e sulle radici delle piante, impedendo ai nutrienti di fermarsi nella terra e alle piante di assorbirli. Un disastro ambientale in piena regola, tanto silenzioso quanto grave.
Infine, gli oli non sono biodegradabili, quindi non è un gesto responsabile gettarli nella raccolta dell’organico. Nel processo di compostaggio, gli oli sono responsabili della mancata ossigenazione e, quindi, del blocco o dell’alterazione del processo stesso.
Per gestirli correttamente, è bene raccogliere gli oli a temperatura ambiente all’interno di contenitori in plastica con il tappo ben chiuso e utilizzare i canali di raccolta e smaltimento attivi sul proprio Comune.
Trasformare oli esausti in risorsa? Sabar ha bisogno di te
Sabar chiede ai cittadini un contributo importante per aumentare la raccolta degli oli esausti e avviarli al corretto riciclo.
Su tutti gli 8 Comuni Soci sono presenti i contenitori stradali con le indicazioni dettagliate sul corretto conferimento (sono 28 sul territorio degli 8 Comuni Soci). Ricorda di utilizzare sempre bottiglie, flaconi o tanichette in plastica ben sigillate e di non conferire mai olio sfuso. Il contenitore di raccolta flaconi – al posto della raccolta di olio sfuso – ci permette di non corrompere la raccolta stessa e garantirne la qualità.
Con la distribuzione di bidoni per il porta a porta, i cittadini hanno ricevuto tanichette utili per la raccolta degli oli animali e vegetali domestici. Le tanichette sono disponibili anche nei 3 centri del riuso gestiti da Sabar sul territorio. Infine, all’isola ecologica sono disponibili dei contenitori appositi per la raccolta oli. Basterà recarsi in orario di apertura e chiedere il supporto del personale per conoscere il corretto metodo di conferimento.
L’olio raccolto viene conferito a Gatti srl di Castelnovo Rangone (MO), azienda consorziata con CONOE che si occupa di raccolta, trasporto e recupero degli oli di Sabar. Secondo il CONOE, oltre il 90% degli oli esausti raccolti viene trasformato in biodiesel, ma moltissimi altri sono i possibili utilizzi, una volta effettuata la depurazione: oli per cosmesi, bio-lubrificanti per macchine agricole o nautiche, saponi industriali, cere per carrozzerie. Gatti srl, ad esempio, li trasforma in inchiostro.
Un risparmio per l’ambiente e per te
Il conferimento degli oli esausti garantisce a Sabar un rimborso di 0,50€/kg per l’olio sfuso dai centri di raccolta, 0,30€/kg per quello in bottiglie dai contenitori stradali. Questo ci permette di abbassare le bollette TARI dei cittadini dei Comuni Soci.
Aiutaci a dare lunga, lunghissima vita agli oli esausti!