Un po’ di tempo fa vi abbiamo parlato di un tema che ci sta molto a cuore: l’economia circolare.
Nello scenario attuale urge un cambio di rotta verso filiere che richiedano poca energia, producano packaging eco-compatibili e possibilmente riciclabili con facilità.
Abbiamo curiosato in giro per il globo per trovare realtà impegnate per l’ambiente che applicano metodi innovativi di produzione e smaltimento.
L’amido di manioca diventa packaging
CBPAK è una società di Rio De Janeiro focalizzata su ricerca tecnologica, sviluppo, industrializzazione e commercializzazione di imballaggi biodegradabili e compostabili, a base di amido di manioca. L’azienda applica un concetto semplice quanto originale: se i contenitori monouso sono ancora necessari, perché mai produrli in plastica e continuare così a inquinare?
Anche l’Europa ci crede
Per il periodo 2021-2024 L’Unione Europea ha scelto di aumentare i finanziamenti dedicati ai progetti LIFE fino a 5,4 miliardi di euro.
Con il sottoprogramma Economia Circolare e Qualità della Vita, l’UE dedica 1,3 miliardi di euro a proposte specifiche in grado di innovare le filiere produttive che puntano ad una maggiore, o totale, sostenibilità. Tra i 700 progetti già attivati:
- RE-WEEE punta a ridurre i rifiuti elettronici, i RAEE, attraverso due centri di smistamento che controllano, riparano e reimmettono nel ciclo di consumo i prodotti ancora utilizzabili. Grazie al riutilizzo di questi apparecchi, il team di progetto ha valutato un risparmio di 445 tonnellate di CO2 equivalente.
- LIFE ECOTEX è un progetto spagnolo che ha rigenerato gli scarti di produzione tessile in poliestere del settore calzaturiero. Un sistema di riciclaggio necessario, perché generalmente questi scarti vanno a incenerimento. Attraverso un riciclo chimico, i monomeri generati sono stati riutilizzati per produrre nuove calzature. Il poliestere rigenerato riduce le emissioni del 35% rispetto alla produzione di materia prima vergine.
- Con le 000 tonnellate annuali di scarti di bucce e semi di pomodoro europei, BIOCOPACPLUS ha prodotto una biolacca per rivestire l’interno delle lattine ad uso alimentare, senza alcuna perdita riguardo l’igiene e la sicurezza alimentare. Ogni lattina così modificata riduce le emissioni di CO2 equivalenti di 730 mg rispetto alle lattine rivestite di lacca da origine fossile.
Traceless: non chiamatemi bioplastica
L’azienda tedesca vincitrice del Green Alley Award 2022, Traceless, dichiara: “Immaginiamo un mondo dove i materiali che usiamo possano avere un impatto positivo sul Pianeta”. Lavorando gli scarti di produzione organici, genera una materia prima a base di biopolimeri da impiegare per packaging sostenibili.
Traceless chiarisce che le sue non sono bioplastiche: non necessitano di condizioni particolari per il compostaggio, sono anzi compostabili anche in giardino! Questo perché i materiali nascono da biopolimeri organici, ossia molecole che la natura conosce e che produce lei stessa.
Al terzo mese, il prodotto è totalmente compostato. Nessuna traccia, appunto.
Apri le orecchie al circolare
Per mantenersi al passo con la complessità, le innovazioni e le implicazioni del mondo dell’economia circolare, anche la divulgazione e l’informazione sono fondamentali tasselli del puzzle. Attraverso interviste ad imprenditori, scienziati, ricercatori ed esperti, la Ellen Macarthur Foundation racconta come l’economia possa essere amica dell’ambiente attraverso il suo Circular Economy Podcast.
L’innovazione di questi ambiziosi progetti ci dà la carica per proseguire nel nostro impegno per l’ambiente e la sostenibilità.