Buone notizie dal Consorzio Nazionale per il Recupero degli Imballaggi in Alluminio (CIAL): l’Italia si posiziona tra le eccellenze europee per il riciclo di questo versatile materiale. Il 67,5% dell’alluminio prodotto in Italia nel 2021 è stato avviato a riciclo. Conoscete questo virtuoso percorso?
Gli attori del riciclo
Nonostante la sua lunga storia (ormai 200 anni di vita!), il 75% dell’alluminio prodotto in tutto il mondo fino a oggi è ancora in uso, a dimostrazione che l’alluminio è infinitamente riciclabile. L’Italia, insieme alla Germania, detiene il terzo posto per quantità di materiale riciclato, dopo Stati Uniti e Giappone.
Progettisti, Produttori, Distributori, Consumatori, Recuperatori e Riciclatori partecipano ad un flusso virtuoso in cui ciascuno deve fare la propria parte per massimizzare la resa del materiale e abbattere consumi energetici e sprechi.
Il ciclo di vita dell’alluminio
Come si genera una filiera del riciclo al 100% sostenibile?
Innanzitutto, teniamo presente che l’alluminio viene raccolto con sistemi differenti a seconda delle Regioni italiane. In Emilia-Romagna, se ne utilizzano 3:
- Multimateriale pesante: raccolta di metallo, vetro e plastica
- Solo imballaggi metallici
- Raccolta vetro-metalli, diffusa in parte dell’Emilia
L’alluminio arriva ai centri di raccolta dove viene stoccato e poi trasferito nei centri di selezione. Qui l’alluminio viene liberato da eventuali impurità (altri materiali) e pressato in balle, pronto per il trasporto verso le fonderie.
L’alluminio viene pretrattato a 500°C per eliminare residui di vernici e altre sostanze, per poi essere fuso a 800°C.
L’alluminio riciclato possiede le stesse caratteristiche dell’alluminio primario e può essere utilizzato in moltissimi ambiti, dall’industria meccanica (macchinari, boiler, impianti di riscaldamento, …), ai trasporti (automobili, battelli e motoscafi, alianti, aerei, costruzioni aerospaziali, …), all’elettronica, all’edilizia, oltre ad avere molte altre applicazioni inaspettate: giocattoli, ombrelloni, attrezzature per subacquei, solo per rimanere in stagione!
Leggerezza in tutti i sensi
L’alluminio non è solo leggero nel suo peso specifico. Per 1kg di materiale prodotto, richiede solo il 5% del fabbisogno energetico necessario per la produzione di altri metalli. La sua impronta ecologica è ridotta ed è quindi più sostenibile.
E non è tutto. I rottami di alluminio hanno un’alta valorizzazione economica, che va di pari passo con il basso impatto ambientale. Ecco perché viene definito una “banca di energia”: l’alluminio ne richiede sempre meno per la produzione (grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica del processo) e la conserva, ne fa risparmiare quando è in uso e la restituisce in fase di riciclo. È un vero esempio di economia circolare.
Fai come l’alluminio: impegnati al 100%
I cittadini hanno un posto importante nella filiera sostenibile dell’alluminio.
Essendo altamente riciclabile, ogni rifiuto in alluminio, dalla lattina alla pellicola del vasetto di yogurt, è prezioso. Riciclare correttamente è il segreto.
Alcuni consigli per una corretta raccolta differenziata dell’alluminio?
- Separa quando possibile le parti in vetro o in plastica dall’alluminio: anche se le conferisci nello stesso contenitore come richiesto nel tuo territorio, aiuterai gli addetti della fase di selezione
- Non è necessario lavare con il sapone gli imballaggi alimentari in alluminio: assicurati solo che nei barattoli e nelle lattine non restino residui di cibo, risparmierai l’acqua
Se hai bisogno di altri consigli, chiedi al CIAL: ti sveleranno le 5 regole d’oro per la raccolta dell’alluminio e molte altre interessanti informazioni.