Novellara, 29 luglio 2021
Stiamo diventando sempre più consapevoli di nuotare in un mare… di plastica. Dall’isola di plastica nell’Oceano Pacifico ai tanti animali morti per aver ingerito plastica, tanti sono i segnali che ci fanno capire che qualcosa va fatto, e in fretta.
Il Paese del mondo che produce la maggiore quantità di materie plastiche è oggi la Cina. Alla Cina, secondo i dati di PlasticsEurope, Association of Plastics Manufacturers, fa capo la produzione del 31% della produzione globale di plastica nel 2019. Se si considera globalmente l’Asia, nel 2019 si arriva al 51%.
Al secondo posto nel 2019 ci sono i paesi che fanno parte del NAFTA, North American Free Trade Agreement), trattato internazionale per il libero commercio sottoscritto nel 1992 da USA, Canada e Messico. Questi paesi hanno prodotto il 19% della plastica globale.
L’Europa, invece, produce più di quanto consuma e ha un saldo positivo tra esportazioni e importazioni di plastica.
Nel 2019, la produzione di plastica globale ha quasi raggiunto le 370 milioni di tonnellate. In Europa, la cifra per lo stesso anno arriva a 58 milioni di tonnellate (dati: Plastics – the Facts 2020. Analisi a cura di PlasticsEurope, Association of Plastics Manufacturers).
Le plastiche sono in realtà una grande famiglia di tanti prodotti diversi. La plastica più diffusa e prodotta al mondo è il polietilene (PE), quello dei sacchetti della spesa oggi fuorilegge in Europa e dei sacchi per la raccolta indifferenziata dei rifiuti, che da solo vale un terzo del totale. Il polietilene tereftalato (PET), cioè quello delle bottiglie dell’acqua, rappresenta invece solo il 7,7% della produzione.
Qui entriamo in gioco noi cittadini: ciò che possiamo fare è differenziare correttamente, riconoscendo le plastiche rigide e conferendole correttamente in isola ecologica, che è il luogo deputato per queste plastiche nei comuni in cui la raccolta è gestita da SABAR. In questo modo la plastica rigida da rifiuto può diventare risorsa e innescare un circolo virtuoso!
Chiudiamo con una nota globale positiva: dal 2006, l’ammontare della plastica mandata a riciclo è raddoppiato nei 28 Paesi che fino al 2019 facevano parte dell’Unione Europea.