Novellara, 12 maggio 2021
Tutti noi conosciamo i caratteristici “cassoni” che sono destinati alla raccolta degli sfalci. Ci è anzi capitato spesso di vedere rifiuti “estranei” sporgere fra i rami e le foglie. Ma perché è importante conferire correttamente gli sfalci e le potature, e quale è l’utilizzo che ne fa S.a.ba.r.?
Partiamo da un dato: si parla di circa 60.000 tonnellate di materiale verde conferito per la provincia di Reggio Emilia. Oltre alle potature e agli sfalci bisogna considerare la frazione costituita dai tronchi (la frazione più nobile, il cui recupero è più agevole e che ha un maggior riconoscimento economico). Con il recupero degli sfalci, S.a.ba.r. vuole dare corpo all’idea virtuosa del massimo recupero dei rifiuti, che possono essere una risorsa per tutta la comunità.
Il materiale conferito dai cittadini nei cassoni attraversa una selezione per togliere la frazione estranea; attraverso la successiva triturazione e vagliatura si separa in due distinte frazioni, ammendante non compostato verde e cippato verde.
Il cippato viene inviato a combustione nelle centrali a biomassa per produrre calore e energia elettrica; l’ammendante viene utilizzato in agricoltura, per migliorare le caratteristiche fisiche del terreno.
L’efficacia di questa attività è fortemente condizionata dal livello qualitativo di raccolta differenziata fatta dai cittadini. Il contaminare parzialmente, o peggio, pesantemente il materiale con degli smaltimenti impropri pregiudica un totale recupero del rifiuto verde. Un classico esempio è il mettere il prodotto degli sfalci o della raccolta delle foglie all’interno di sacchi di plastica e buttare il tutto nel verde. La plastica dei sacchi pregiudica a volte completamente la possibilità di recuperare interi carichi. Da questo l’importanza che ogni singolo cittadino abbia le conoscenze di base per gestire il proprio rifiuto, in una comunità che ne produce enormi quantitativi.
Di seguito alcuni esempi di conferimenti errati presso i box degli sfalci: